Pina
Piccolo, che, essendo di madrelingua sia in italiano sia in inglese,
scrive poesie nella lingua che dice meglio quello che lei vuole dire,
a volte inglese, a volte italiano. Fortunatamente per me, leggo
abbastanza bene l’italiano per apprezzarla.
Ecco
una sua poesia dal suo nuovo libro "I canti dell’interregno,"
pubblicato da Lebeg Edizioni, disponibile sul loro sito www.lebeg.it.
NON
AVRETE L’ULTIMA PAROLA
Non
avrete l’ultima parola
voi
che digrignando i denti
dai
vostri fetidi mausolei
ci
ricordate
con
insolente inesorabilità
d’essere
al comando del bottone.
Non
avrete l’ultima parola voi
che
dalle vostre ville,
dalle
vostre Borse
concertate
l’intossicamento di massa
di
bambini scuri
che
crescendo potrebbero anche
procurarvi
grane.
Non
avrete l’ultima parola
voi
che da un pugno di nazioni civili
vi
nominate guardiani
di
un ordine sbilenco
imposto
dalla tundra alla Tierra del Fuego.
Non
avrete l’ultima parola
voi
per cui l’altra metà del mondo
non
è che carne da stupro.
Non
avrete l’ultima parola
voi,
brillanti registi
di
Hiroshima, dell’Afghanistan,
di
carestie, di apartheid,
di
ghetti e manicomi,
lager
e bombe al neutrone.
Semmai,
l’ultima parola
spetta
a chi cercate
di
imbavagliare nel silenzio.